Momenti che avrei voluto raccontare

Mi hanno sempre affascinato i perdenti, o per meglio dire gli sconfitti. Quelli che stanno dalla parte sbagliata del destino, o di un poster. A volte sono loro che hanno alle spalle le storie migliori, o comunque quelli che sul medesimo evento sportivo potrebbero avere cose più intense, emozioni più forti da raccontare. Punto di vista del tutto personale, ovviamente. Ma a me affascina il momento decisivo, e la prima cosa che cerco di guardare è la faccia di quella, di quello o di quelli a cui va male. Ecco, a braccio, una piccola lista di “highlights” che avrei voluto poter raccontare insieme a chi li ha vissuti, col registratore acceso.

Trevor Berbick mentre cerca di trovare l’equilibrio prima del knock-out, nel match perso contro Mike Tyson (che quella sera diventò per la prima volta campione del mondo).

Gigi Di Biagio che colpisce la traversa tirando l’ultimo rigore di Francia-Italia al Mondiali del 1998.

Le sensazioni dell’intera nazionale francese di basket dopo l’incredibile tiro di Diamantidis che ha permesso alla Grecia di completare la rimonta nell’ultimo minuto della semifinale degli Europei 2005.

Bryon Russell che prova a marcare Micheal Jordan: non ho bisogno di spiegare altro. Se non conoscete l’episodio a cui mi riferisco è solo colpa vostra.

Sergei Liakhovich che crolla a pochi secondi dalla fine della sua difesa del titolo WBO dei pesi massimi contro Shannon Briggs. Avrebbe vinto ai punti.

Il nervosismo di Martina Hingis nella finale persa a “Roland Garros” nel 1999 contro Steffi Graf. Anzi, non era nervosa: proprio incazzata nera. E al pubblico francese non pareva vero di poterla fischiare in libertà.

I tiri liberi di Nick Anderson in gara-1 della Finale NBA tra Orlando Magic e Houston Rockets, nel 1995.

Ex aequo, Europei 2000: Van Der Sar che prova a salvare l’Olanda sciagurata ai rigori in semifinale contro l’Italia, e Toldo che deve arrendersi al 94′ della finale contro la Francia dopo quell’impresa miracolosa. Prima di farlo ancora nei supplementari, ma la partita “vera” era finita.

David Robinson che non riesce a venire a capo di Hakeem Olajuwon nella Finale della Western Conference 1995 tra San Antonio Spurs e Houston Rockets.

Roger Federer e la finale di “Roland Garros” contro Rafael Nadal nel 2011. Quei primi due set, porca miseria…

Pietro