Superficiali constatazioni statistiche sugli All-Star italiani @allstargameita

Questi sono i convocati (Nome, squadra, punti a partita, minuti a partita)

Riccardo Cervi (Trenkwalder Reggio Emilia) 2.9 e 11.9

Massimo Chessa (Tezenis Verona) – LEGADUE

David Cournooh (Biancoblu Bologna) – LEGADUE

Lorenzo D’Ercole (Acea Roma) 7.0 e 20.6

Andrea De Nicolao (Cimberio Varese) 5.0 e 15.4

Alessandro Gentile (EA7 Milano) 4.5 e 15.6

Matteo Imbrò (Saie3 Bologna) 3.5 e 16.5

Daniele Magro (Umana Venezia) 2.6 e 5.1

Valerio Mazzola (Sutor Montegranaro) 4.8 e 20.2

Nicolò Melli (EA7 Milano) 4.6 e 14.8

Riccardo Moraschini (Saie3 Bologna) 4.4 e 12.7

Achille Polonara (Cimberio Varese) 10.3 e 22.7

Il totale dei punti segnati a partita dai giocatori selezionati e militanti in Serie A è 49.6 (media 4.96), con un minutaggio medio di 15.5.

Questi, invece, i top scorer italiani del massimo campionato (Sì, lo so, non è solo dai punti segnati che si misura un giocatore. Ma qui parliamo di All-Star Game, non di raffinate soluzioni tattiche per vincere l’Eurolega).

1. Gigi Datome (Acea Roma) 18.5 (Farà la gara del tiro da tre. Ma non la partita)

2. Daniele Cinciarini (Sutor Montegranaro) 15.0

3. Daniele Cavaliero (Scavolini Banca Marche Pesaro) 12.5

4. Andrea Cinciarini (Trenkwalder Reggio Emilia) 12.1

5. Giuseppe Poeta (SAIE3 Bologna) 11.7

6. Achille Polonara (Cimberio Varese) 10.3 (unico tra i convocati)

7. Massimo Bulleri (Umana Venezia) 10.1
7. Andrea Crosariol (Scavolini Banca Marche Pesaro) 10.1

9. Pietro Aradori (Chebolletta Cantù) 10.0

10. Luca Vitali (Vanoli Cremona) 9.4
10. Angelo Gigli (SAIE3 Bologna) 9.4

Massimo rispetto per tutti. Ma l’All-Star Game non dovrebbe essere un’occasione per monitorare i giovani, semmai quella di mettere in mostra per una sera il meglio che c’è a disposizione, tanto per divertirsi un pò.

Così, per me, è meglio non farlo. Piuttosto organizzate un’amichevole ufficiale con la nazionale “vera”.

Pietro

Domenica a Pesaro il No-Star Game?

Domenica, a Pesaro, si gioca l’All-Star Game del basket italiano: in campo azzurri e migliori (o presunti tali) giocatori d’importazione.

Non ci sarà Alessandro Gentile, sostituito da Achille Polonara. Non ci saranno Andrea Cinciarini, playmaker della Bennet Cantù che ha sfiorato i playoff di Eurolega, né Luigi Datome dell’Acea Roma. Tutti e tre infortunati.

Non ci sarà nemmeno quello che oggi, probabilmente, è la miglior point guard in Europa, vale a dire Bo McCalebb. Ha dato forfait, e sarà sostituito da un altro senese, David Moss. Un’altra cosa.

Il georgiano della Canadian Solar Bologna Viktor Sanikidze, unico uomo del campionato con almeno 10 punti e 10 rimbalzi di media a partita e decisamente in grado di produrre giocate spettacolari, non è stato nemmeno convocato.

Il meccanismo di voto ha premiato un quintetto straniero di soli pesaresi e avellinesi. Si gioca a Pesaro, ok, avranno votato in tanti. Da Avellino, lo so anche per esperienze passate, i tifosi sono decisamente partecipi durante i sondaggi.

Ma tutti gli altri dove sono? A me questo sembra uno spunto di riflessione. Quanta gente conosce i giocatori al di fuori dei tifosi più accaniti? Possibile che Sanikidze e McCalebb non siano stati votati nel quintetto iniziale? Vuol dire che i loro sostenitori sono pochi o (nella migliore delle ipotesi) distratti. In ogni caso, male. Questo fatto, secondo me, la dice lunga sulla popolarità di questo sport (anzi, di questo campionato) che pare interessi sempre meno alle persone (di certo La7 non l’ha spostato su La7d per autolesionismo).

Un altro problema che mi sentirei di segnalare: dei 14 giocatori della Nazionale inizialmente convocati da Simone Pianigiani per questo All-Star Game, solo 3 segnano almeno 10 punti a partita (Hackett 11.3, Poeta 11.0, Mancinelli 10.0). Alessandro Gentile poco sotto (9.5), ma va fatto un discorso a parte: segnava 12.8 punti di media a Treviso giocando 27.6 minuti, da quando è a Milano ne gioca 19.8 segnando 6.8 punti a partita.

Ad ogni modo abbiamo pochi giocatori che fanno canestro. Questo mi pare il problema più grosso di tutti. Prima dei dati Auditel, prima dei visti, prima degli arbitri, prima di ogni altra cosa bisogna guardare quanti giocatori sono in grado di fare la differenza ad alto livello. E quanti sono in grado di fare canestro. Pare banale, ma non ne abbiamo così tanti.

Bisogna intervenire qui, e subito. E non mettendo paletti ai professionisti, ma investendo di più e meglio nei settori giovanili. Servono palestre, sale pesi, foresterie, serve la volontà di fare quello invece di prendere uno o due giocatori in più. E creiamo un campionato ad hoc. Come il campionato Espoirs francese, come il Sub-20 spagnolo. Che i migliori giochino tra i migliori, altrimenti non crescono. Chi lo fa trae benefici (anche) da questo. Copiare le cose buone non è peccato.

Pietro