Sulla Nazionale di basket (Servirebbero troppe righe sui giornali)

Senza Bargnani viene a mancare quello che sarebbe stato il principale terminale offensivo della squadra, l’uomo che con la sua mano d’oro avrebbe potuto garantire punti e soprattutto attenzioni particolari dalle difese altrui, in grado di liberare spazio per i compagni. Sotto canestro restano Marco Cusin, Angelo Gigli, Nicolò Melli e Stefano Mancinelli con Datome pronto ad agire da “4 tattico” (come peraltro si può considerare lo stesso Mancinelli).

Poco, troppo poco ad altissimo livello in termini soprattutto di quella densità fisica necessaria per limitare i colossi alla Maciej Lampe e Marcin Gortat (per ricordare solo gli ultimi avversari, i polacchi, che potevano contare anche su un prospetto di valore come Karnowski da centro).

E oltre alle mancanze difensive mancano giocatori con mani forti per ricevere dopo aver preso posizione profonda spalle a canestro, per generare così aiuti difensivi, scarichi comodi per i tiratori, e costringere gli avversari a spendere tanti falli.

Senza questa opzione, l’essenza del gioco offensivo è legata mani e piedi alla creatività degli esterni. Diener, certo, ma anche il neo-Spurs Marco Belinelli, Alessandro Gentile e Pietro Aradori. Realizzatori che andrebbero innescati nelle loro posizioni di campo preferite, cioé a media distanza, e che invece soffrono della mancanza di una circolazione fluida, di lunghi in grado di portare blocchi duri per loro e che vedono gli spazi a disposizione diminuire in maniera esponenziale quando le percentuali nel tiro da fuori calano.

Insomma, i problemi tecnici sono tanti. O, per dirla alla Pianigiani, questi siamo.

Applaudo Siena, e sono curioso

Quattordici trofei su sedici (in Italia) dalla stagione 2006-07 a oggi. Non serve altro commento per parlare della Montepaschi Siena e di ciò che sta facendo nel basket italiano.

Giusto oggi mi sono chiesto: saranno già iniziate le grandi manovre senesi?

Perché, va sottolineato, questa squadra si avvia ad esaurirsi.

La vittoria in Coppa Italia è stata splendida, schiacciante. Controllando Sassari, scappando e poi lottando contro Milano, devastando Cantù.

Quarta Coppa Italia in quattro anni, prima squadra di sempre a riuscire in questo. Vittoriosa in campionato da cinque (vedremo come andrà ai prossimi playoff). Qualunque cosa si possa pensare di questa squadra, non si può che rispettarne la forza e la capacità di vincere. Almeno, io la penso così.

Ora sono curioso di capire come tutto questo sarà riprogettato, con un budget che verosimilmente andrà rivisto al ribasso. Ed è chiaro che non si può pensare a troppo futuro con questo roster (quattro giocatori classe ’77, due classe ’78, un ’79, due ’80, contando anche l’infortunato Kaukenas).

E allora mi piacerebbe sapere quali sono i piani, anche di Simone Pianigiani. Nel senso che rifare una squadra è sempre più difficile che farla, e ci vogliono motivazioni particolari (non inferiori, rispetto a continuare con una squadra che si conosce alla perfezione ma semplicemente diverse).

Come vorrà rifarla Siena questa squadra? Promuovendo qualcuno e rinunciando a qualcun altro? Monetizzando su McCalebb, Andersen o Lavrinovic? Provando a tenerseli tutti e tre consumando parecchio budget? O solo due? O solo uno?

Con Pianigiani? O con quale altro allenatore? Banchi? Uno straniero?

Si vedrà mai qualche ragazzo uscito dalle giovanili diventare un giocatore importante per questa squadra, posto che in passato di ottimi ragazzi ne sono passati di lì?

Aspetto con grande curiosità le risposte a tutte queste domande, perché il cambiamento ultimamente mi incuriosisce. La preparazione al cambiamento, ancora di più. Cioè sono curioso delle idee.

Pietro